I batteri intestinali possono controllare l’appetito? Secondo recenti studi, i batteri che abitano la nostra pancia sono in grado di controllare il nostro appetito.
Quando abbiamo fame e abbiamo a disposizione cibo, una volta appagata la fame, ci sentiamo soddisfatti e smettiamo di mangiare. E’ grazie agli ormoni rilasciati nel circolo sanguigno che raggiungiamo questo senso di sazietà. Ma cosa accade quando i microbi intestinali ti fanno sentire insoddisfatto? ovvero generano in te delle voglie a cui non sai dare spiegazione?
E se ti dicessimo che ti fanno sentire insoddisfatto perché hanno bisogno di un certo cibo per sopravvivere e proliferare?
L’ipotesi di alcuni autori era dimostrare una correlazione diretta tra “voglia” di certi alimenti e batteri intestinali: è emerso che le specie microbiche intestinali “considerano” l’uomo alla stregua di un ospite per la loro stessa sopravvivenza. Accade che se una determinata specie di batteri necessita di un certo nutriente per diventare più forte, può evolversi a tal punto da indurre in noi il desiderio di mangiare quella sostanza nutritiva.
Un nuovo studio ha aggiunto prove preliminari in quanto il microbiota intestinale potrebbe influenzare l’appetito attraverso gli ormoni. I ricercatori hanno iniziato coltivando batteri normalmente benigni, ad esempio l’E. coli, in una capsula di Petri e aggiungendo nutrienti due volte al giorno, ogni 12 ore. Il numero di E. coli ha iniziato a crescere in modo esponenziale all’aggiunta dei nutrienti, questa fase è stata definita dai ricercatori “esponenziale”. Dopo circa venti minuti la crescita si è stabilizzata divenendo “stazionaria”.
Gli E. coli sono come piccole fabbriche, che sfornano diversi tipi di proteine nelle fasi esponenziale e stazionaria. Durante la fase di crescita stazionaria i batteri hanno sintetizzato una cospicua quantità della proteina definita proteasi caseinolitica B (ClpB), che imita un ormone che segnala quando abbiamo ricevuto cibo a sufficienza.
In un’altra parte dell’esperimento, un gruppo di ratti ha ricevuto solo le proteine prodotte nelle fasi esponenziale e stazionaria. Le proteine della fase di crescita esponenziale hanno stimolato un ormone della sazietà (peptide-glucagone-1) nel sangue dei ratti, mentre le proteine della fase di crescita stazionaria hanno stimolato un ormone della sazietà ancora più potente (peptide YY) e diminuito l’assunzione del cibo nei ratti. Ciò dimostra che i batteri, attraverso i loro messaggeri proteici, sono in grado di liberare ormoni stimolanti che frenano l’appetito.
Questa evidenza nei roditori suggerisce che le proteine prodotte dai batteri intestinali potrebbero essere in grado di segnalarci quando siamo sazi. Ma non è per dire che, di fronte a un sacchetto di patatine, siamo completamente in balìa dei nostri microbi intestinali. Sono necessarie molte più prove per determinare come questi segnali batterici si attivino negli esseri umani e come si adattino a tutto ciò che già conosciamo sul controllo dell’appetito.
Alcock J, Maley CC, Aktipis CA. Is eating behavior manipulated by thegastrointestinal microbiota? Evolutionary pressures and potential mechanisms. Bioessays. 2014; 36: 940-949. doi: 10.1002/bies.201400071
Breton J, Tennoune N, Lucas N, et al. Gut Commensal E. coli Proteins Activate Host Satiety Pathways following Nutrient-Induced Bacterial Growth. Cell Metabolism. 2016; 23(2): 324–334. doi: http://dx.doi.org/10.1016/j.cmet.2015.10.017