Amo mangiare. Amo definirmi un’artista del cibo, e quando combino tra loro i vari ingredienti è come se stessi dipingendo un quadro.
Il cibo è pura energia. Se noi scomponessimo in unità molecolari sempre più piccole ciò che consumiamo quotidianamente, si individuerebbe un profilo di nutrienti (proteine, fibre, acidi grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali, composti nutraceutici, antiossidanti, acqua, ecc), a un certo punto si arriverebbe a definire l’esatta struttura atomica di cui è costituito quel singolo alimento. Ad esempio, ogni singola proteina, nello suo stato elementare è costituita dalla perfetta combinazione di unità strutturali definite aminoacidi, che a loro volta non sono altro che combinazioni di atomi di carbonio, di ossigeno, di azoto, di idrogeno uniti tra loro a cui è legato un “radicale” che cambia di volta in volta.
Questi stessi atomi (che sono ancora misurabili per densità, peso, e sono quindi “fisici”), nella loro componente fondamentale, non sono più materia ma pura energia.
Chi ha scelto di vivere nel flusso permanente della felicità, è naturalmente attratto da un’alimentazione ricca di energia. In questo caso facciamo riferimento a precisi campi vibrazionali più o meno intensi con cui noi entriamo in contatto ogni volta che mangiamo o beviamo. Anche fare l’amore con il proprio compagno/a è entrare in un campo vibrazionale (in questo caso vi è vera e propria fusione di campi), come lo è accarezzare il proprio gatto, accudire ai propri figli, giocare a carte o fare una discesa di slalom gigante. Noi siamo costantemente immersi in un campo vibrazionale e informato di energia. Semplicemente perché, tutto ma proprio tutto ciò che fa parte del mondo fisico e non fisico che ci circonda è costituito nella sua parte elementare da atomi che a loro volta sono pura energia.
Fatta questa doverosa premessa, vi starete chiedendo in che modo si possa “nutrire” la parte di noi che ha scelto di evolvere. E visto che scegliere è diverso da dover fare (nella scelta facciamo emergere la gioia e l’amore grazie all’ascolto di chi siamo veramente), mentre nel “dovere” fare qualcosa di fatto ci obblighiamo a seguire regole che nella maggior parte dei casi sono state decise da altri (società, condizionamenti, famiglia solo per citarne alcuni), nell’atto stesso di alimentarci possiamo scegliere ciò che è più rispondente al nostro livello evolutivo.
Un corpo snello, in salute, pieno di vitalità, una mente lucida, organizzata, l’amore verso se stessi (ma potrei citarvi ancora numerosissimi stati dell’evolvere) è la perfetta emanazione resa manifesta delle vibrazioni strutturate in ciò che ci rende unici, nella nostra mente, nel nostro spirito e in ogni nostra cellula. E’ un tutt’uno dove la differenza fondamentale è data semplicemente dai diversi livelli vibrazionali che stiamo sperimentando attraverso le nostre esperienze di vita.
La prima domanda da porci davanti a un piatto pronto, o ad una serie di ingredienti più o meno identificabili al suo interno, o che ci accingiamo a combinare per creare un piatto, è fondamentalmente questa: “che livello vibratorio ed energetico (cibo) sto scegliendo di ingerire e rendere parte integrante del mio corpo? Qual’è la frequenza che sto scegliendo consumando questo cibo-energia per farlo diventare parte di ciò che sono?”
Va da sè che tutti i cibi industriali non siano assolutamente in grado di esprimere alcun campo energetico degno di sostenere a sua volta le vibrazioni di cui necessita un essere in evoluzione.
La qualità e l’intensità vibratoria a cui attingiamo sarà in grado di determinare il nostro livello di coscienza, la nostra sensibilità, il nostro umore, il nostro modo di infondere amore, la nostra gioia, la nostra lucidità mentale, lo stato di invecchiamento cellulare e le capacità di autoriparazione del nostro corpo, il livello di tossine depositate nei nostri chili di troppo o al contrario lo sviluppo armonioso di muscoli, ma anche i nostri pensieri o le credenze che ci tengono incollati nel vecchio modello.
Possiamo avere percorsi diversi, missioni diverse, ruoli diversi, culture diverse e coscienze diverse, ma nel nostro intimo abbiamo in comune un unico scopo: perseguire la felicità. E lo possiamo fare evolvendo. Ma siamo chiamati a scegliere il modo più consono di nutrire il mezzo utile a perseguire la felicità e l’evoluzione a cui aspiriamo.
Non mi addentrerò qui nella scelta di perseguire o meno un’alimentazione vegetariana o vegana o fruttariana o crudista perché ognuno di noi se si mette davvero in ascolto di se stesso, si sentirà intimamente attratto da un certo tipo di alimentazione piuttosto che da un’altra. Questo intimo e delicato richiamo è proprio ciò che ci permette di indirizzare le nostre scelte verso i cibi dotati della vibrazione energetica più adatta al nostro livello evolutivo. Va da sé che anche se scegliessimo di consumare solo vegetali, frutta e semi oleosi, per poter beneficiare del loro apporto vibrazionale dovremmo sceglierli biologici, consumarli preferibilmente crudi, oppure cucinarli a basse temperature e individuando quelli più carichi di colore ad alta frequenza vibratoria come i blu, viola, fucsia, giallo intenso, arancio, verde scuro. Dovremmo imparare a creare un arcobaleno di colori nel nostro piatto e perché no, in ciò che beviamo. Ma vi assicuro che sarebbe un percorso del tutto naturale.
Il consiglio che mi sento di dare è di mettersi in ascolto del proprio corpo, senza forzatura alcuna. E quando vi troverete a scegliere il cibo da portare alla bocca, la richiesta entrerà in frequenza con ciò che il vostro Essere desidera davvero.